Di creativi, di Pinterest e di ricerche di identità.

Febbraio 22, 2018 2 di Neige

Ieri sera riflettevo.
Pensavo al percorso che mi ha condotta fin qui.

Ho iniziato per gioco, ho iniziato perché la frenesia della vita quotidiana stava logorando la mia creatività, da sempre ancora di salvezza nella mia vita.

Ho iniziato perché, quando ho scoperto di essere incinta, non avevo proprio voglia di avvolgere mia figlia in qualcosa di preconfezionato, ma volevo per lei, miracolo della mia vita, qualcosa di unico.
Allora scorrevo le immagini di Pinterest, seguivo creativi di portata nazionale cercando di imparare il mestiere. Acquistavo tessuti ovunque, senza identità. Con la nascita della mia prima figlia Neige è nato.
Con la nascita di Andrea, nella foto in basso, Neige è diventato brand.

Sono trascorsi 5 anni. E prima di allora non avevo mai usato la macchina da cucire se non per accorciarmi le tende della cucina.

La creatività è una droga potentissima. Ti prende e travolge, e spesso ti fa scontrare con delusioni e furti. Fa parte del gioco. Ci siamo passati tutti, tutti abbiamo sfogliato Pinterest alla ricerca di ispirazioni e tutorial, tutti abbiamo questo o quel creativo che ha rappresentato il “via”.

Oggi, a distanza di 5 anni, mi accorgo di essere diventata parte del gioco, e che spesso le mie idee vengono prese e rielaborate. E vi dirò, la cosa alla fine mi piace pure.

Ma da qui vi dico che ciò che in questi anni ho costruito non è solo abbigliamento, o trapunte, o sacchi cambio; è un’IDENTITÀ.

Neige ha una sua identità, un suo progetto, un obiettivo. E nei prossimi mesi riuscirò a renderlo sempre più chiaro.

Oggi non sfoglio più Pinterest, oggi studio. Scrivo. Penso. Progetto. Faccio rete con persone meravigliose intorno a me. Selezionatissime. E prima di ogni cosa, ascolto i bambini.

Per cui qualcuno potrà anche imitare le mie idee ed i miei progetti, ma ciò di cui sono più fiera e’ la mia identità.
La filosofia che si nasconde dietro ad un piccolo fiocco di Neve. È la mia storia. È la storia della mia famiglia. È la storia del mio cognome. È 20 anni di lavoro.

E questo, no, questo non può essere rubato. E sorrido… Perché forse la strada è quella giusta.